Il sito della prestigiosa rivista inglese EDGE riporta un estratto dell'intervista con Richard Honeywood, capo della divisione Localizzazioni di Square-Enix.
L'intervista (che potrebbe, un giorno, uscire in edicola tradotta sulla rivista Videogiochi) è estremamente interessante e, se non erro, è la prima menzione ufficiale della scena delle traduzioni amatoriali da parte di rappresentanti della softhouse. Contiene anche numerosi elementi interessanti su giochi come Chrono Cross e Xenogears.
Ecco il link (http://www.edge-online.co.uk/archives/2006/02/qa_square_enixs_1.php) all'intervista in inglese.
Cito traducendo:
Cosa ne pensi della nuova generazione di fan che starnno traducendo alcuni titoli, per Super Famicom e persino PSX, che non hanno mai ricevuto una localizzazione occidentale?
Trovo duro rispondere a questa domanda a causa delle implicazioni di natura legale.
Certo che le visioniamo, visto che c'interessa come altre persone interpretano i nostri lavori. Talvolta m'impressiona a che punto questa gente possa arrivare. Spesso il testo nei vecchi giochi era compresso, quindi i programmatori devono decomprimerlo e comprimerlo di nuovo per poterlo modificare. Hanno pure gli stessi problemi di spazio che avevamo noi, così spesso il loro lavoro ci meraviglia. Dal punto di vista tecnico, è una cosa strabiliante.
Also think of FFX when at the end of the story Yuna turns to Tidus and says 'Arigatou' in Japanese. In English it sounded really weird for a girl who was turning to the man she loves, and may never see again, and just say a cold and simple 'Thanks'. During recording, our translator asked the scenario writer, Nojima-san, whether he could change her line to say 'I love you'.
Che orrore. >_> Sapevo del cambiamento, ma non che fosse stato anche approvato... >_<
Ha dato una bella risposta...
Mi è piaciuta...
Sperando che non facciamo il reverse del reverse engineering...
Ho gradito particolarmente il pezzo in cui Kato si rende conto che il suo script non tornava <_<
Gente, questi non ci vogliono in galera! Andiamo subito da Nintendo Italia a far rendere le nostre patch scaricabili per il Revolution e viviamo nel lusso e nello spreco per generazioni!
E' quello che ho sempre pensato, 'sta gente sicuramente guarda i lavori basati sui loro giochi, e se sono degni di nota, apprezzano, ma ovviamente, per la natura legale della cosa, non ci incoraggeranno mai. :)
Si sa da tempo che le software house" sorvegliano" Mame e compagni, e sospettavo che anche le traduzioni fossero comprese nel pacchetto.
I megapupazzoni Slime di DragonQuest sono adorabili!
Citazione....Andiamo subito da Nintendo Italia....
La Nintendo non perdona come altre case...
Sono molto disponibili questo è vero (parlo dei miei tentativi per un posto di lavoro come traduttore prima che i requisiti si allargassero anche alla lingua Japponese), però meglio non abusare...
A differenza della Square loro sono i padroni di tutto il loro mondo, non lavorano per "conto terzi"...
Questo certo non mi fermerà per qualche traduzione gba o ds futura, però non glielo vado certo a dire...
A parte i miei sapidi tentativi d'ironia, è un buon quinquennio che Nintendo ci ha abituato a traduzioni lussuose. Quando le vecchie ROMzzz saranno scaricabili per il Revo credo che in Italia i pargoli (cresciuti a GBA) e non, lamenteranno la mancanza degli script italiani.
Citazione...lamenteranno la mancanza degli script italiani.
E noi che ci stiamo a fare... :w00t:
La Nintendo, scondo me, ci odia. Fa l'impossibile per poter mangiare ancora sui vecchi titoli (giochi emulati sul Cubo,la linea Nesclassics sul GBA), e togliere quindil'alibi del "sono titoli vecchi non più in commercio":
Beh, viviamo dei rimasugli del Giappone, dove la Nintendo e il periodo d'oro del Famicom saranno sempre parte dell'inconscio collettivo.
Nintendo smette di produrre i Famicom > Nintendo si autocelebra su GBA (con vendite milonarie) > Nintendo dice "perchè non ristamparli anche in occidente?" > Chi li compra li aveva giocati vent'anni fa e non ha piu' il NES > Arivendite miliardarie.
Personalmente non ho mai avuto grosse crisi di rigetto in questi casi, visto che sono campagne rivolte non certo a noi che mangiamo R0MZZ a colazione e dormiamo con i copier. Sono un appassionato del design (industriale e software) Nintendo anni '80-'90 e, fossi stato un trentenne giapponese, li avrei ricomprati anch'io, anzi avrei chiesto ristampe dall'FDS.
Aspetto, questo è vero, il giorno in cui riusciranno a riempire il Revo di romz romz romzzz.
In effetti il packaging era succulento.
Bella news mog, me la sono proprio letta tutta l'intervista :)
CitazioneE' quello che ho sempre pensato, 'sta gente sicuramente guarda i lavori basati sui loro giochi, e se sono degni di nota, apprezzano, ma ovviamente, per la natura legale della cosa, non ci incoraggeranno mai.
*
Già sopratutto, perchè è un attimo scrivere una frase che gli faccia girare i cosiddetti ^^
CitazioneSperando che non facciamo il reverse del reverse engineering...
A che pro? :rolleyes:
CitazioneSono molto disponibili questo è vero (parlo dei miei tentativi per un posto di lavoro come traduttore prima che i requisiti si allargassero anche alla lingua Japponese)
Molto disponibili in che senso? Nel senso che t'hanno degnato di risposta o che? :pensieroso:
Citazione1)A che pro? :rolleyes:
2)Molto disponibili in che senso? Nel senso che t'hanno degnato di risposta o che? :pensieroso:
1) protebbero usare la traduzione già fatta da qulcuno di noi per sfornarne una loro... (non è mai capitato, però non si sa mai con ste console retrocompatibili)
2)Diciamo che c'è stato uno scambio di email... E loro sono stati sempre molto disponibili (sarà per il fatto del "Customer Care")... E comunque non si è mai parlato di questioni riguardanti il consenso a fare una traduzione (come c'è stato con la UbiSoft per i 2 titoli di Grandia)
Se si basassero su un mio lavoro per una traduzione ufficiale sarei contento, anche se non vedrei un centesimo né il mio nome da nessuna parte, ma alla fine non traduco per quello, quindi... :)
Però di la verità....
Ti darebbe un pò fastidio o no ?
A me sinceramente sì...
Neanch'io vorrei esser pagato...
E' molto più gratificante un semplice "grazie"...
Io credo che, al contrario di quanto possa sembrare, le traduzioni amatoriali sono sempre e comunque una fonte di guadagno, non per noi che ci spacchiamo il culo (e loro lo sanno) ma per i distributori del gioco.
Lasciando da parte la scena emulativa, che è solo il 50% delle realtà, dietro ad una traduzione c'è un supporto a cui va applicato il nostro lavoro e quel supporto costa (vedi: copia originale del gioco).
Altra nota importante: le traduzioni amatoriali sono di una efficacia ineguagliabile.
Se Tales of Phantasia non fosse stato fan-tradotto in inglese quante persone lo conoscerebbero? La metà di quelle che lo conoscono attualmente? Molto meno.
Se RPG Maker 95, e poi il 2k, non fossero stati fan-tradotti da Don Miguel ora il programma sarebbe davvero così famoso da essere stato *per la prima volta* tradotto ufficialmente dalla Enterbrain e venduto anche al di fuori dei confini nipponici? La risposta è NO.
Io ho sempre pensato, e continuerò a farlo sino a prova contraria, che le traduzioni amatoriali NON ledono i diritti di nessuno e portano pubblicità gratuita e mera pecunia a chi, in realtà, non ha creduto necessario ai fini del mercato rilasciare una traduzione ufficiale di un gioco X.
CitazionePerò di la verità....
Ti darebbe un pò fastidio o no ?
A me sinceramente sì...
Neanch'io vorrei esser pagato...
E' molto più gratificante un semplice "grazie"...
No, non mi darebbe fastidio. Mi fa innervosire leggere commenti denigratori sulle traduzioni amatoriali da parte di chi ci guadagna sopra, come giustamente ha fatto notare yuu. :)
Beh...sì...
Il fatto di essere considerati una sorta di "delinquenti", mi offende molto...
Quello effettivamente non è piacevole, ma la gente che ci reputa così sono la minoranza, e dall'intervista si capisce che nemmeno tutti i "dirigenti" di società di videogiochi la pensano così. :D
CitazioneQuello effettivamente non è piacevole, ma la gente che ci reputa così sono la minoranza, e dall'intervista si capisce che nemmeno tutti i "dirigenti" di società di videogiochi la pensano così. :D
magari per qualcuno non sbagliano :unsure: :D
comunque, in effetti anche a me darebbe un po' fastidio...certo non vorrei soldi, ma, e qui quoto mentz, mi basterebbe un semplice grazie, e magari qualche prospetto per il futuro (parlo per assurdo...)
Citazionee magari qualche prospetto per il futuro
Sì, una botta in testa. :D
CitazioneSì, una botta in testa. :D
Direi che è la cosa più logica che ci dovremmo aspettare... (purtroppo :( )
ALEXDP
Temo di sì, ma non si sa mai. Io intanto traduco dal giappo fin che ci riesco, se non serve a questo serve comunque per altre cose.
Ma a proposito, per curiosità...e per questo lavoro alla Nintendo...cosa ti chiedevano oltre al giapponese?
CitazioneIo intanto traduco dal giappo fin che ci riesco, se non serve a questo serve comunque per altre cose.
Concordo. Serve soprattutto ad impratichirsi per benino. Nella mia università è un po' raro che insegnino cose che si imparano solo traducendo direttamente dal giapponese. Dannato keigo arcaico usato da quel cretino di Cayenne. >_>
Citazione
Ma a proposito, per curiosità...e per questo lavoro alla Nintendo...cosa ti chiedevano oltre al giapponese?
tempo fa cercavano solamente traduttori dall'inglese all'italiano e betatester italiani...
poi dopo la richiesta è cambiata e cercavano traduttori con conoscenza inglese jap e italiano....
Citazionepoi dopo la richiesta è cambiata e cercavano traduttori con conoscenza inglese jap e italiano....
La cosa potrebbe interessarmi. Qual è il loro contatto? :ph34r:
Non c'è perché non cercano più traduttori...
(ho ricontrollato stamattina per sicurezza)
CitazioneNon c'è perché non cercano più traduttori...
(ho ricontrollato stamattina per sicurezza)
E allora amen. Continueremo a vedere traduzioni fatte (a cazzo) dall'inglese (fatto a cazzo anche questo).
Ma il keigo di Cayenne una volta che hai imparato che "degozaru" equivale a "da" e che il pronome personale che usa è un po' strano fila via anche abbastanza liscio. Quello che mi ha sempre spaventato molto di più è lo slang...dialetto kansai e tutta quella roba lì...anche perchè il keigo lo trovi in una grammatica qualsiasi (Kubota ti odio, ma non tanto), invece lo slang te lo scordi.
CitazioneMa il keigo di Cayenne una volta che hai imparato che "degozaru" equivale a "da" e che il pronome personale che usa è un po' strano fila via anche abbastanza liscio. Quello che mi ha sempre spaventato molto di più è lo slang...dialetto kansai e tutta quella roba lì...anche perchè il keigo lo trovi in una grammatica qualsiasi (Kubota ti odio, ma non tanto), invece lo slang te lo scordi.
La cosa più pallosa è parlarlo, ma anche adattarlo ad un italiano più o meno di alto livello. Ancora ho l'incubo delle esercitazioni fatte per farcelo usare e di tutti gli errori e le varie dimenticanze. :furioso: Grrr, è una cosa che non sopporto di questa lingua.
Parlare il keigo correttamente è una cosa in cui hanno guai anche molti giapponesi. La resa italiana....beh, è dura. Mica puoi fargli parlare medievalese, perchè non parla così. Quello che dice è perfettamente comprensibile ai suoi compagni (beh, magari a Mash non tanto XD)
Oddio, il mitico keigo! Che paura XD
Paradossalmente non ho avuto difficoltà eccessive (insomma, non mi ci sono strappata i capelli) nell'impararlo, ma certo utilizzarlo per parlare è tutta un'altra storia. Il problema è effettivamente trovare un modo per renderlo bene in italiano nelle traduzioni (quello moderno dovrebbe essere una specie di "lei", anche se non è proprio esatto), ma lo slang è decisamente più spaventevole. :ph34r:
Tra parentesi, i prof ci facevano fare le scenette per cercare di farcelo entrare in testa... mai sopportate XD
Grazie a "dio" faccio informatica, xD.
Allora sei normale....non ho mai conosciuto un solo studente di giapponese che non fosse anche solo un po' fuori di zucca...i miei senpai poi neanche a parlarne XD
CitazioneAllora sei normale....non ho mai conosciuto un solo studente di giapponese che non fosse anche solo un po' fuori di zucca...i miei senpai poi neanche a parlarne XD
Confermo pure io. Tra l'orientale di Napoli e la mia facoltà non ce n'è uno che si salva, professori inclusi. Io mi ritrovo una prof tipo tiranna della lingua e una giapponese che a momenti si rutta in classe perché ha magnato troppo, continuando a dire "Kimochi ga warui" e "Tabesugita!". xD
(a proprosito delle varianti linguistiche giapponesi)
In questi casi, benediciamo il fatto che la traviata Storia d'Italia abbia impedito una diffusa lingua nazionale fino all'avvento della televisione, permettendo la proliferazione dei DIALETTI.
CitazioneConfermo pure io. Tra l'orientale di Napoli e la mia facoltà non ce n'è uno che si salva, professori inclusi. Io mi ritrovo una prof tipo tiranna della lingua e una giapponese che a momenti si rutta in classe perché ha magnato troppo, continuando a dire "Kimochi ga warui" e "Tabesugita!". xD
Il problema della mia facoltà a Venezia invece è che ci sono solo lettrici femmine (o almeno c'erano fino al giorno in cui mi sono laureata), di cui una che (lo dico affettuosamente) sembrava un kappa ed un paio di altre erano invece il sogno erotico degli studenti maschi. I quali non potevano contare troppo sulla conversazione che imparavano da loro, perchè se vai in Giappone e parli come una donna, i giapponesi come minimo ti prendono per un onnagata (attore maschio che fa le parti femminili)... XD